Sostituzione protesi al seno

Hai fatto una mastoplastica additiva da qualche anno e vuoi sapere quando sostituire le protesi al seno?  In media, di quanti anni è la durata di una protesi mammaria?
A queste e altre domande può e deve rispondere solamente il Chirurgo Plastico Specialista, solo dopo un’attenta valutazione e uno specifico controllo caso per caso.

La mastoplastica additiva, l’intervento più richiesto

L’intervento di mastoplastica additiva è ormai dagli anni 70/80 uno dei più richiesti nell’ambito della chirurgia plastica ed ha mantenuto una crescita costante fino ad oggi.
Questo, però, significa anche che ormai ci sono molte donne che hanno dovuto o dovranno, in futuro, sostituire le loro protesi mammarie con modelli più nuovi e più sicuri.
Ecco in questo articolo parliamo proprio di questo, di quella che in gergo tecnico  si chiama ‘mastoplastica secondaria‘ o ‘mastoplastica di revisione‘, perché la durata delle protesi non è eterna.

I consigli dello Specialista in Chirurgia Plastica

Le protesi al seno hanno una “vita” differente – spiega Stefano Esposito, Specialista in Chirurgia Plastica.
I casi sono molto diversi, ci sono donne che arrivano senza nessun problema al momento della sostituzione delle protesi ed altre che invece a causa di peggioramenti estetici o di dolori che possono indicare il sintomo di un cambiamento nella posizione o nella struttura delle protesi stesse, dovranno invece intervenire prima.

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L’importanza dei controlli

Come specialista – continua Esposito – consiglio un controllo ecografico annuale per valutare posizione e struttura delle protesi, da approfondire con risonanza magnetica in caso di dubbi o fastidi. Si potrà verificare così il buono stato delle protesi o l’eventuale necessità di procedere ad una sostituzione anche prima di manifestare dolore o sintomi.
Vero è che rispetto ad un paio di decenni fa le protesi ora sono molto più sicure e i casi di rottura sono sicuramente diminuiti grazie anche alla diversa qualità dei materiali utilizzati. Certamente però controllarsi periodicamente e muoversi per tempo può sicuramente ridurre al minimo qualsiasi eventuale complicazione.

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La durata e quando sostituire le protesi mammarie

Sostituire le protesi al seno, non c’è una ‘scadenza’ definita. Fino ad un po’ di tempo fa, si considerava la durata media delle protesi intorno ai 10 anni.  Attualmente, invece, l’interno delle protesi di ultima generazione viene realizzato con una soluzione in silicone dalla consistenza molto più compatta.  In questo modo, in caso di rottura, il materiale contenuto all’interno non si disperde nel corpo. Anche la parete esterna delle protesi è stata rinforzata rispetto al passato aumentando la durata media delle protesi a 15/20 anni, in assenza di complicazioni.
Dal momento che in alcuni casi di rottura non è detto che vi siano sintomi, se ne deduce quanto siano importanti i controlli periodici!
Questi controlli garantiranno che le protesi siano integre, ben posizionate e senza alterazioni o deformazioni. In caso contrario daranno le indicazioni per procedere ad una sostituzione.
quando sostituire le protesi al seno

L’Intervento

A volte può essere necessario sostituire le protesi non solo per una deformazione o una rottura legata al tempo che passa, ma anche per complicazioni o sopravvenute esigenze personali della paziente che magari desidera cambiare il tipo o la dimensione delle protesi. E In alcuni casi, secondo precise indicazioni mediche è possibile optare anche per le nuove protesi in poliuretano.
Qui di seguito un piccolo elenco di alcune motivazioni in cui è necessario prendere in considerazione la possibilità di sostituire le protesi anche prima dell’avvicinarsi della “scadenza”.
* contrattura capsulare
* Alterazione del profilo
* rippling
* sieroma
* spostamento della protesi
L’intervento di sostituzione delle protesi al seno è del tutto simile, come post operatorio, al primo intervento.
Il mio consiglio – continua Stefano Esposito – è quello di effettuarlo dallo stesso chirurgo plastico se si ha avuto una esperienza positiva – ma nulla vieta di procedere da uno specialista diverso.

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