CHIRURGIA ESTETICA LOW COST? NO, GRAZIE…

A colloquio con il Dott. Stefano Esposito – chirurgo estetico di grande esperienza e professionalità – che ci racconta i rischi della chirurgia estetica Low Cost.

“Con la salute non si scherza!”, eravamo soliti dire una volta.

Assoluta verità ma negli ultimi anni si è assistito ad un incremento del “low cost” anche nel settore medico-chirurgico, una specie di mantra che ci sentiamo ripetere in continuazione attraverso tutti i media.

Si può trovare di tutto: pacchetti di analisi e controlli scontatissimi da effettuare tutti in un giorno che promettono risultati immediati, offerte di interventi chirurgici da effettuare a prezzi d’occasione, miracolose soluzioni “pronti-via” da effettuare in day hospital.

Non è da meno il campo della medicina e della chirurgia estetica, che pur rientrando ancor oggi in una ipotetica lista dei bisogni accessori, attira l’interesse di un numero sempre maggiore di persone.

Il sogno di un seno più grande, di un fisico asciutto o di un naso più dritto, son desideri non alla portata di tutte le tasche. Proprio per questo motivo ha preso piede l’idea di una chirurgia estetica a basso costo.

Il chirurgo estetico dott. Stefano Esposito – chirurgo plastico con oltre 25 anni di attività professionale alle spalle e esperienza nelle più prestigiose cliniche di Roma – si espone evidenziando quelle che sono molto spesso le problematiche in cui si può incappare scegliendo di risparmiare sulla propria pelle.

“Molto spesso il prezzo è anche sinonimo di standard qualitativi, il rischio è quello di cedere alla tentazione di un dannoso discount della bellezza, sottovalutandone le dannose problematiche che possono sopraggiungere. Cosa che normalmente non si farebbe per interventi medici diversi che non riguardassero l’aspetto estetico. Eppure anche quelli estetici sono interventi che vanno presi con la dovuta cura ed attenzione dei particolari, soprattutto per quel che riguarda sicurezza, igiene e qualità”, dice Esposito.

Il dott. Esposito sottolinea il fatto che si tratta in ogni caso di medicina e di conseguenza non può essere presa alla leggera e rientrare nella lista di quelle cose a cui si può applicare una politica di “low cost”, risparmiando inevitabilmente sulla qualità dell’esperienza e, di conseguenza, sulla salute.

Un altro aspetto che sta prendendo piede nel panorama della chirurgia estetica low cost sono i cosiddetti viaggi di “turismo estetico” in paesi come Marocco, India, Croazia, Thailandia o Brasile.

Tra un tuffo in piscina e una visita al museo si passa così, con la massima disinvoltura, dalla sala operatoria. Un viaggio alla ricerca di un sogno di perfezione che però sempre più spesso al risveglio ci riporta ad una più dura realtà.

Anche in questi casi rilevante è l’aspetto economico. Effettivamente nel 99% dei casi, ad allettare i pazienti e a spingerli a rivolgersi a strutture all’estero è proprio il prezzo ridotto degli interventi.

Il dott. Esposito fa presente tutte le possibili problematiche legate al calo del prezzo e conseguentemente della qualità, non sono solo quelle immediatamente constatabili ma anche quelle legate alle fasi successive all’intervento. In particolare può accadere che si presentino complicazioni (anche se non così comuni) post-operatorie. Situazioni in cui le tempistiche di intervento sono importanti e di cui si dovrebbe occupare prontamente lo stesso medico che ha effettuato l’intervento. Ovviamente questa cosa diventa estremamente complicata, se non impossibile, una volta rientrati in patria.

“Oltre all’assistenza post-operatoria – afferma Esposito – spesso a mancare sono proprio gli accorgimenti sanitari basilari che in Italia hanno standard di elevato livello, la cui carenza non fa che diminuire notevolmente la percentuale di riuscita dell’intervento e mettere a rischio la qualità del risultato”

Importante capitolo è quello relativo alle polizze assicurative che tutelano medico e paziente in caso di complicazioni o conseguenze negative. Molto spesso all’estero dove si effettua chirurgia estetica low cost , non c’è obbligo di copertura assicurativa per il chirurgo e il suo staff.

“Ben vengano offerte che vadano incontro alle esigenze economiche del paziente – continua Esposito – ma la professionalità del chirurgo e dello staff impegnato nell’operazione, la qualità della struttura, la certezza della maggior attenzione possibile nel momento dell’intervento e un’assistenza post-operatoria di qualità, nonché una copertura assicurativa totale, sono aspetti che inevitabilmente fanno crescere il prezzo di un’operazione di chirurgia estetica ma ai quali, come per ogni altro tipo di intervento chirurgico, non si può e non si deve in nessun caso rinunciare.”